Ho il varicocele: posso avere figli?
Il varicocele è una patologia che colpisce molti uomini in età adulta.
È dunque molto importante valutare ogni cambiamento anomalo relativo al proprio corpo. Se percepisci fastidi nella zona del basso ventre o compiendo altre azioni fisiologiche, devi rivolgerti subito al tuo medico.
Non è una patologia mortale ma è molto importante curarla per tempo e iniziare una corretta cura farmacologica o, se necessario, valutare l’intervento chirurgico.
Il quesito che spesso viene rivolto ad un medico è: coloro che sono affetti dal varicocele, potranno avere dei figli?
Ti invitiamo a leggere l’articolo che segue per scoprirne di più.
Varicocele, una patologia maschile
Prima di capire se un uomo affetto da varicocele può o meno avere dei figli, cerchiamo di avere un quadro generale su tale patologia clinica.
Lo specifichiamo subito: il varicocele non è una patologia che provoca la morte del soggetto interessato né tanto meno risulta invalidante. La qualità della vita non subisce alcun tipo di variazione. Questo è un punto molto importante da chiarire, per cui, non preoccuparti in tal senso.
Il varicocele è una condizione molto comune. Secondo gli studi in nostro possesso, possiamo affermare con certezza che, un uomo ogni otto, ne è affetto. Ciò significa che, circa il 15% della popolazione maschile adulta, ne viene coinvolta.
Quando si parla di varicocele ci si riferisce ad una dilatazione anomala delle vene che si trovano nella parte interna dello scroto. Vene, tra l’altro, molto importanti perché hanno il compito di drenare il sangue povero di ossigeno dai testicoli.
Il varicocele, inoltre, rappresenta una delle più comuni cause quando il paziente presenta un testicolo gonfio. Questa conseguenza è ovviamente legata alla dilatazione venosa.
Questa patologia può manifestarsi sia sul lato destro e sia sul lato sinistro. Tuttavia, è molto più frequente a sinistra. Il motivo è presto detto. Il lato sinistro sembrerebbe coinvolto da una rete venosa dal percorso più tortuoso, e proprio per questo motivo, il testicolo sinistro è quello maggiormente interessato.
Il varicocele destro ed il varicocele bilaterale possono certamente manifestarsi ma i casi sono davvero rarissimi.
Da cosa viene scatenato il varicocele e la sua successiva comparsa
Quando si studia una patologia – come è giusto che sia – ci si chiede sempre come mai è comparsa e quali sono i fattori che hanno concorso al suo sviluppo.
In campo medico è una prassi normale: è fondamentale analizzare i fattori responsabili circa la nascita di una malattia, se così la vogliamo chiamare.
Questi studi sono stati compiuti, ovviamente, anche per il varicocele ma purtroppo i dati a nostra disposizione non sono stati in grado di raccontarci lo sviluppo del varicocele e cosa lo scatena.
Solo in rarissime circostanze il varicocele può rivelarsi una condizione secondaria a tumori localizzati nell’area addominale o pelvica. Tuttavia, questi sono casi davvero rari che comunque non hanno nulla a che vedere con il varicocele in sé. O meglio, quest’ultimo insorge – sempre in caso di tumore – inteso come conseguenza di una malattia ben piu’ grave.
Quali sono i sintomi del varicocele?
Come diciamo sempre, ogni fastidio anomalo prodotto dal nostro corpo, deve essere valutato con molta attenzione. Spesso, agire in tempo significa cambiare totalmente il decorso di una malattia.
Ad ogni modo, il varicocele nella maggior parte dei casi non dà alcun sintomo. È dunque considerato, in soggetti di questo tipo, asintomatico.
Al contempo, ci sono anche altri casi dove invece i dolori sono ben presenti. E quest’ultimi possono essere:
· Gonfiore in sede scrotale,
· dolore scrotale,
· atrofia testicolare,
· vene doloranti,
Generalmente questi sono definiti dolori sordi, ovvero, persistenti. E, di solito, si intensificano quando il paziente rimane in piedi per lungo tempo ma anche quando l’attività fisica diventa più impegnativa. Tuttavia, anche il dover rimanere per troppo tempo seduti, potrebbe incentivare i dolori.
In altri casi, il varicocele può anche scatenare l’infertilità maschile.
Come curare il varicocele
Non sempre è necessario proporre al paziente una cura, sia essa farmacologica o meno. Se il varicocele non dà alcun tipo di sintomo, significa che il paziente può tranquillamente procedere con la propria vita senza l’assunzione di alcun farmaco, se non al massimo assumendo qualche integratore.
Se invece la patologia si rivela sintomatica, allora in questo caso il medico ti suggerirà la strada corretta da intraprendere: sia essa, appunto, farmacologica o chirurgica.
Viene poi chiesto al paziente se desidera diventare padre o meno. Questo perché il varicocele potrebbe interferire sulla fertilità. In questo caso, se la risposta è positiva, si dovrà procedere all’intervento correttivo.
Ho il varicocele, potrò avere dei figli un giorno?
Purtroppo, il varicocele potrebbe, appunto, causare anche infertilità.
Questa causa è dovuta al ristagno di sangue che, di conseguenza, causa l’atrofia testicolare. Il varicocele può causare un aumento della temperatura attorno ai testicoli e, questo può pregiudicare la formazione dello sperma ma soprattutto la motilità degli spermatozoi.
Tuttavia però, varicocele e infertilità non è un binomio matematico. Le statistiche ci raccontano che solo due uomini su dieci, affetti da tale patologia, riscontrano problemi legati alla fertilità.
Embolizzazione, un intervento chirurgico per il varicocele
L’embolizzazione rappresenta una tecnica mini-chirurgica estremamente innovativa nonché sicura. Si esegue da moltissimi anni e, nonostante il tempo passato, continua ad essere una delle scelte maggiormente consigliate.
Il motivo è molto semplice: questo intervento mini-invasivo permette di trattare il paziente rapidamente ed efficacemente e senza alcun dolore. Non e’ inoltre mai richiesto nemmeno un piccolo taglio o punto di sutura.
L’anestesia è locale e, mediante un piccolo ago, viene punta la vena femorale destra alla piega inguinale.
A questo punto viene inserito un piccolo catetere di un diametro di appena 1.35 mm il quale giunge nell’uomo sino in corrispondenza della vena spermatica interna. Sinistra o destra in base a dove c’è la necessità di agire. La durata totale della procedura va dai 5 ai 7 minuti in media.
L’embolizzazione non è, come dicevamo, niente affatto invasiva. Dopo circa un’ora dall’operazione il paziente è già in grado di alzarsi e di andare tranquillamente a casa da solo.
L’unico consiglio che diamo è quello di non affaticarsi troppo nel giorno seguente.
L’embolizzazione e la fertilità vanno a braccetto. Questo intervento chirurgico è indicato anche per questo motivo.